lunedì 19 gennaio 2009

Lo sapevate che il sushi...(parte I)


In realtà il sushi non è un’invenzione dei giapponesi. Nei paesi del sud-est asiatico come in Thailandia e a Taiwan esistono dei cibi che si possono essere ritenuti i suoi antesignani, come ad esempio il pesce di fiume, di acqua dolce, salato e marinato dentro il riso cotto per fermentarlo. A dire il vero non gli somiglia tanto, ma anche in Giappone, nella zona di Ōmi, l’attuale prefettura di Shiga, il Funa-sushi è un sushi antico e la sua ricetta è più vicina alle origini del sushi di quelle del sud-est asiatico.

Una volta il sushi era un’imposta per i nobili. La parola “sushi” appare su alcuni documenti “Yoro ritsurei” in cui veniva istituita tale imposta ed esistevano l’“awabi-sushi”, l’”igai-sushi” e il “zatsuno-sushi”. I nobili erano appassionati di pesce, e il sushi di quell’ epoca veniva conservato a lungo.

A Tokio durante il capodanno del 1657 ci fu un incendio che devastò i due terzi delle città. Dopo, da fuori, arrivarono gli artigiani per ricostruirle e cominciarono a comparire i primi baldacchini di fast food. Successivamente, nel 1680, dai cuochi del Kansai si diffuse il Kansai-sushi e dopo sette anni a Tokio il sushi del Kansai venne venduto anche dai venditori ambulanti.
Nel 1779 nacquero il maki-sushi (sushi in rotoli) e il nigiri-sushi. Quest’ultimo fu inventato da un certo Yohei Hanaya che apparve col suo baldacchino nel 1810.

Quando i personaggi più importanti del governo dello shogunato di Tokio cominciarono ad ordinare il sushi, questo cambiò il suo volto, trasformandosi da cibo popolare che si trovava sulla strada a piatto di lusso che veniva portato a corte.
E così il sushi si elevò a piatto per le classi sociali più prestigiose.

L’epoca in cui nacque il sushi, il tonno non era considerato importante anzi era ritenuto un pesce che valeva poco. Di conseguenza il sushi di tonno apparve solo all’inizio del XX secolo.

Durante il grande terremoto del Kanto (regione che comprende: Tokio, Kanagawa, Chiba, Saitama e Tochigi,) e successivamente con la II guerra mondiale, ma soprattutto a causa di quest’ultima, quasi tutti i ristoratori di Tokio persero il lavoro. Tuttavia soltanto quelli che preparavano il sushi sopravvissero perché avevano inventato un sistema in base al quale il cliente portava un bicchiere di riso e il sushi-chef faceva lo sconto sul materiale e dava il nigiri e il maki.