sabato 10 gennaio 2009

MIRIN


Il mirin è un vino dolce ottenuto dal riso fermentato; oggi è usato esclusivamente per cucinare. Si pensa che sia originario della Corea o della Cina meridionale; però, secondo altre fonti sarebbe stato portato in Giappone nel XVI secolo, da missionari provenienti dall’Europa.

La preparazione è molto dispendiosa: il riso cotto deve essere tenuto per due giorni in una coltura a 40-50° di calore, in modo da ottenere un mosto secco cui si aggiunge riso glutinoso e alcol distillato. Questo mosto umido sviluppa 25° in due mesi. A questo punto si pastorizza la parte liquida, la si filtra e la si travasa. Inizialmente per i giapponesi il mirin era solo un vino dolce, ma presto cominciarono ad aggiungerlo ai cibi cotti, al posto dello zucchero, e questi conservavano freschi più a lungo. La combinazione fra l’alcol e la dolcezza naturale conferisce ai piatti una nota tipicamente giapponese, che è insostituibile. Il mirin viene adoperato principalmente per i cibi bolliti, cotti al forno e alla griglia.
Questi ultimi in particolare ottengono, grazie a questo vino dorato simile a uno sciroppo, una bella lucentezza che conferisce al cibo un aspetto appetitoso.